14 ottobre 2009

sbarramento al 4%,



Alla c.a. del
Signor Sindaco
Comune di Bibbiano



Ordine del giorno





CONSIDERATO

Che la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati ha avviato l’esame della proposta di legge n. 2669 avente ad oggetto le modifiche alla legge 2004 n. 165 e norme transitorie per le elezioni dei consigli regionali e dei presidenti delle giunte regionali da tenersi nell’anno 2010, nonché le modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267;

VALUTATO

Che la proposta di legge A. C. 2669 contiene l’introduzione di una soglia di sbarramento pari al 4% per l’attribuzione dei seggi nei consigli regionali, provinciali e comunali, indipendentemente dall’appartenenza ad una coalizione;

Che imporre una soglia minima di accesso come principio fondamentale del sistema di elezione dei consigli regionali interferisce pesantemente con l’autonomia che l’art. 122 della Costituzione assegna alle regioni;

Che l’introduzione di un medesimo sbarramento alle elezioni europee ha già determinato l’esclusione dalla rappresentanza parlamentare in Europa per milioni di italiani, pari al 13% degli elettori;

RITENUTO

Che la proposta di legge A. C. 2669 non giova affatto alla stabilità delle giunte in quanto le attuali leggi elettorali assicurano tutte consistenti premi di maggioranza che non consentono alle forze politiche minori di determinare la caduta degli esecutivi, ne sia prova il fatto che negli ultimi 5 anni nessuna giunta regionale è stata sfiduciata;

Che lo sbarramento al 4%, come per le elezioni europee, intacca il pluralismo democratico e limita la rappresentanza di milioni di italiani che non si riconoscono nelle attuali forze politiche presenti in Parlamento;

Che la medesima soglia elettorale per i Comuni e le Province non tiene affatto conto della diversità di funzioni tra lo Stato e gli Enti locali e che l’autonomia delle istituzioni locali deve esplicarsi attraverso la rappresentanza in consiglio di ciascuna minoranza presente sui territori;

Che in tal modo viene annullato il confronto in atto per la definizione del nuovo codice delle autonomie col paradosso di restringere la rappresentanza democratica nei comuni e nelle province senza aver deciso quale sia il ruolo fondamentale di tali enti nell’ambito del provvedimento sul federalismo;

Che la proposta di legge risulta ipocrita nel momento in cui, per le regioni, cancella dal diritto alla rappresentanza milioni di elettori, riconoscendo tuttavia agli stessi la possibilità di essere conteggiati nel calcolo delle preferenze ai “governatori”;

Che la proposta è del tutto funzionale al rafforzamento degli esecutivi e degli assetti presidenzialistici ed a ridimensionare ancor più il ruolo delle assemblee elettive;

IL CONSIGLIO…

CHIEDE

Che la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati respinga la proposta di legge n. 2669;

DISPONE

L’invio del presente Ordine del giorno approvato ai Capigruppo delle forze politiche in Parlamento, ai componenti della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, ai Presidenti ANCI ed UPI, al Presidente della Conferenza delle Regioni.




Il capogruppo
Del p.r.c.-p.d.c.i
Zamboni Ivo 14-10-09

7 ottobre 2009

Rifondazione Comunista con i metalmeccanici

di Zamboni Ivo
Capogruppo PRC-PdCIComune di Bibbiano
Delegato (Fiom operai-impiegati)Terex –cranes ex Fantuzzi- Reggiane


In un momento già cosi difficile per il mondo del lavoro, la decisione antidemocratica di Federmeccanica di non discutere la piattaforma per il contratto nazionale presentato dal sindacato di categoria dei metalmeccanici Fiom-Cgil – piattaforma largamente votata con referendum dai lavoratori metalmeccanici iscritti e non – è un atteggiamento molto grave che continua, di fatto, la strategia già delineata dal Governo insieme alle principali categorie d’impresa nel voler ridiscutere e ridefinire le regole del lavoro solo con Fim-cisl , Uilm ,Ugl o altri sindacati minori, isolando la Fiom-Cgil che è di fatto la più grande e rappresentativa categoria sindacale a livello nazionale e del nostro territorio.
Questo comporterà la firma o la disdetta, in modo unilaterale, di accordi unitari già precedentemente approvati da tutti i lavoratori con un ulteriore peggioramento di quelle che sono le già drammatiche e difficili condizioni di chi lavora.
Tutto questo è ancora più grave se pensiamo anche all’ultimo rifiuto rivolto alla Fiom nelle settimane scorse sulla proposta di un possibile accordo ponte per arginare la crisi che prevedeva la sospensione dell’accordo separato, l’allargamento degli ammortizzatori sociali, la detassazione degli aumenti salariali ottenuti nell’ultimo contratto.
Oltre che per i riflessi negativi che il comportamento irresponsabile di Federmeccanica e Governo stanno creando a livello sociale ed economico, va condannato il fatto che si vuole attuare il tentativo più antidemocratico dal dopoguerra ad oggi di isolare la più rappresentativa organizzazione sindacale, per storia e tradizione, presente a livello nazionale e locale.

2 ottobre 2009

FUSIONE IRIDE -ENIA


Oggetto: INTERPELLANZA

Egr. signor sindaco.



Chiediamo che il Sindaco illustri al Consiglio Comunale:
lo stato dell'arte della fusioneIride-Enìa e che si apra una discussione vera sul da farsi. Nei giorni scorsi si èsaputo che Iride dovrà pagare un debito gigantesco , fino ad ora non previsto –100 milioni di euro aquanto sembrerebbe per far fronte alle nuove direttive europee sulla moratoria fiscale. Non è chealla fine saranno chiamati i cittadini, anche dei Comuni emiliani che partecipano alla fusioneattraverso Enìa, a farsi carico di questo ulteriore onere attraverso le tariffe e la fiscalità locale? Non è che il patrimonio di Enìa verra’ usato per coprire questo nuovo debito? Chiediamo che la situazione reale venga spiegata pubblicamente e non, chiusi in un una stanza, discussa solo tra amministratori e manager. E' ancora possibile dire no alla fusione e cambiare direzione: lavorare, come abbiamo sempre chiesto, per costituire una società regionale pubblica multi servizi che non sia schiava della Borsa e di operazioni finanziarie rischiosissime. Del resto già prima della tegola dei 100milioni di euro,la situazione era gia’ allarmante: al 30 giugno 2009 l'esposizione verso il sistema bancario di Iride e di Enìa era di 2,2 miliardi di euro. Auspichiamo che con responsabilita’,il Sindaco,la Giunta Comunale faccia di tutto perche’ non siano i lavoratori i pensionati, le famiglie tutte, a pagare il prezzo di una fusione sbagliata , se vi sono state nelle bollette di questi ultimi anni quote di denaro pagato indebitamente dai cittadini dovranno regolarmente essere rimborsate . Evitare la svendita dei servizi pubblici Emiliani, è ancora possibile, lo abbiamo sempre sostenuto e questi fatti ,aime’ sempre piu frequenti, ne sono una ulteriore conferma.


ZAMBONI IVO

il CAPO GRUPPO
Del P.R.C.-P.D.C.I 02/10/2009
Rifondazione Comunista Bibbiano